Le botti che cullano l’invecchiamento del vino
Gli antichi muri di pietra della Cascina proteggono i vini che s’affinano in silenzio e penombra in grandi, scure e tradizionali botti di rovere da 34 ettolitri. Altrove, dall’altra parte del cortile, una cantina diversa che rappresenta l’altra anima del vino. Qui il vino viene cullato e invecchiato in moderne barriques, giovani e capaci di eleganza. Macchine moderne e sofisticate, linea di imbottigliamento automatizzata, acciaio e pulizia maniacale. Controllo di ogni lavorazione e led che si accendono e spengono quasi per ricordare che l’elettronica si è messa a servizio dell’uomo. Sopra, in una sorta di attico spoglio, una lunga teoria di vassoi d’appassimento per le uve più belle destinate a concentrarsi per diventare quel vino raro, l’Uvalino, che una volta si dava in omaggio al prete, al medico e a noi stessi per festeggiare.