Passum
Passum si sviluppa attorno al segno Phi. Un segno simbolo, insieme di memorie ancestrali e di modernità.
Un segno grafico che è la risultante di una ricerca espressiva, un esercizio di scrittura per raggiungere il gesto più eloquente, carico di forza, di qualità formale, ma anche di imperfezioni che ne garantiscono l’efficacia comunicativa. Un segno che per emergere sul piano visuale viene serigrafato direttamente sul corpo della bottiglia ed entra così in contrasto percettivo con il vetro, con la sua trasparenza, ma anche con lo spessore cromatico del vino stesso.
Ne scaturisce un segno permanente, indelebile, che suggerisce di conservare l’oggetto e che si offre con le sue valenze estetiche, nobilitando il contenitore libero, in questo modo, da qualsiasi altra informazione. I dati infatti vengono raccolti sulla capsula, enfatizzando il corpo del contenitore nella sua essenzialità.
(Valeria Bucchetti, dal catalogo della mostra ‘Enografie’, Torino, 2008).